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Nuovo Laowa 100mm f/2,8 2x Ultra Macro APO: un nuovo convincente macro

Mentre scrivo queste righe il nuovo obiettivo Laowa 100mm f-2.8 Ultra Macro APO 2:1 è appena uscito sul mercato, ma ho avuto la fortuna di averlo ben prima e poter provare l’ottica sul campo, facendone anche qualche test.
I test che seguono sono frutto della mia esperienza di fotografo ma non sono totalmente “scientifici” come quelli che magari si possono trovare in siti dedicati alle recensioni di ottiche ecc… Io ho “fatto un po’ di prove”, cercando di non fare casino insomma e cercando di standardizzare il più possibile, ma allo stesso tempo non mi piace molto l’onanismo tecnologico, quindi le prove che ho fatto sono soprattutto legate all’uso REALE di questo obiettivo nella mia vita professionale.
Quelle che seguono sono le mie prime impressioni, che integrano quanto uscirà altrove (in inglese soprattutto), su altri siti di miei amici e colleghi.

Laowa100mmTutto è iniziato quando uno dei responsabili di Laowa, qualche mese fa, mi scrive e mi dice “ciao Ema, ti va di fare due prove per noi se ti mandiamo una lente nuova che uscirà a breve?”. Domanda retorica, perchè ero già curioso di vedere cosa avrebbe saputo fare un nuovo “ennesimo” 100 macro che gli altri non potessero fare.
Sapevo che sarebbe andato oltre il classico 1:1, ma volevo vedere “come”.

Uso già Laowa da ormai diversi anni, il primo obiettivo che ho comprato di questa marca è stato proprio il 60mm macro 2:1, che già mi aveva stupito per qualità costruttiva e ottica. Ma l’ho sempre usato abbastanza poco perchè poi alla fine la distanza di lavoro era relativamente bassa a quell’ingrandimento, quindi alla fine nello zaino ci è sempre finito il 60mm “normale” macro più qualche lente addizionale.

Poi comprai il 15mm macro Laowa e lì fu subito amore, per non parlare del più recente 25mm Ultra Macro 2,5x-5x che in questo caso fu proprio Laowa a mandarmi da provare come è successo ora per questo 100mm.
Attenti però, il fatto che me li abbiano mandati non vuole dire che ne parlerò a tutti i costi bene. Sono prima di tutto onesto con il mio lavoro, quello che non finisce nel mio zaino per davvero lo dichiaro, così come lo direi ai ragazzi di Laowa stessi, a cui penso interessi maggiormente una mia critica costruttiva rispetto ad una marchetta “così-così”.

Prime impressioni all’apertura della scatola

Se c’è una cosa che Laowa sa fare bene è dare alle ottiche un’aspetto “roccioso” e anche questo 100mm rispetta questa caratteristica. Appena lo si estrae dalla scatola si capisce che abbiamo tra le mani una lente costruita in modo serio. Tutto trasuda durabilità, le ghiere girano morbide e non troppo molle. L’unica che mi ha fatto e mi fa ancora storcere un po’ il naso è quella dei diaframmi, che per me è un po’ tanto morbida e più di una volta l’ho trovata spostata di valore senza che me ne fossi accorto. Ma basta starci attenti prima di scattare.

Utilizzo e meccanica

La lente è tutta manuale, non ha stabilizzatore nè AF, ma -udite udite – almeno per la Nikon ha l’apertura automatica. Su Canon possiede un accoppiamento elettronico del diaframma, senza alcuna ghiera sul barilotto. Quindi anche se su Nikon si seleziona un diaframma chiuso prima di scattare, questo si chiude poi realmente solo al momento dello scatto, permettendo quindi di focheggiare agevolmente anche a 2:1 su piccoli soggetti in ombra. Con le ottiche e le reflex precedenti, io alla fine usavo sempre la tecnica dello stop-down oppure, con la ultima D850, mi ritrovo a usare il liveview dotato di focus peaking per non perdere tempo, soprattutto su soggetti in movimento. Però si perdeva un po’ l’approccio “occhio nell’oculare” che amo della fotografia.
Quest’ottica permette quindi questa cosa, eccezion fatta per la macchina con cui ho effettuato le prove seguenti, una Nikon Z7, la quale essendo mirrorless ed usando quindi un adattatore per lenti nikon reflex, non mantiene l’apertura automatica. Poco male, perchè in questo caso si ha il focus peaking anche nell’oculare e quindi a modo suo, l’occhio dentro la macchina lo si mette comunque.
Qui di seguito un po’ di caratteristiche copiate e incollate dal sito del produttore.

Caratteristiche:
Nome: 100mm f/2.8 2X Ultra-Macro APO
Focale: 100mm
Apertura max. f/2.8
Angolo di visualizzazione: 24.4°
Compatibilità formato: Full Frame
Struttura ottica: 12 elementi in 10 gruppi
Lamelle: 9 (Canon), 7 (Nikon), 13 (Sony FE)
Min. distanza di messa a fuoco: 24.7cm (2X)
Max. ingrandimento 2:01
Dimensione filtro 67mm
Dimensioni: diam. 72 x 125 mm (ver. Sony : diam. 72 x 155 mm)
Peso: 638g
Attacchi: Canon / Nikon / Sony FE

Qualità dell’immagine

Mamma mia… è quello che ho pensato dai primi momenti che l’ho provato.
Quest’ottica ragazzi è nitida, lo è davvero.
Io ho sempre usato il 105 macro nikon stabilizzato e per carità, per quello che mi interessa “nella vita reale” va più che bene. Ma dopo averlo messo a confronto con questa e con il 90mm Tamron di ultima generazione (Modello F017) l’ho subito venduto senza battere ciglio. Anzi, il 105 nikon era così poco nitido se confrontato con questi due che me ne sono fatto pure prestare un altro per sicurezza, non fosse mai che il mio avesse dei problemi.

Una cosa che ho particolarmente apprezzato è la minima distanza di messa a fuoco, che rimane ampia anche quando si è a 2:1 (vedi foto sotto).

Minimum focusing distance when at 2:1 magnification

Le prove a confronto

Le foto che riporto in questo articolo sono state processate “alla mia maniera”, con tutto quello che faccio di norma quando stampo le mie immagini ecc… niente è stato “sovra” dimensionato per aumentare l’effetto di una lente rispetto ad un’altra. Ognuna ha ricevuto lo stesso trattamento ecc… con Lightroom.

Per le prove seguenti, ho fatto solo prove a f/8 con il Laowa e a f/16 sugli altri due (perchè il Laowa essendo completamente manuale, non permette alla macchina di indicare il diaframma equivalente, ma solo quello “nominale” indicato sulla ghiera dei diaframmi.
A farla breve, quando all’1:1 si imposta f/16 con ottiche AF ecc… vuole dire che in realtà la macchina ha impostato f/8, ma il diaframma equivalente è f/16 ed è quello che viene mostrato sul display.

E’ bene ricordare infatti sempre che siamo in macro e che i diaframmi nominali che impostiamo sulla ghiera dei diaframmi della lente non sono quelli “reali” dal punto di vista della luminosità e della diffrazione. Esiste però una regola che permette di calcolare i diaframmi che realmente stiamo usando: (M+1)*f/ cioè (magnificazione che stiamo usando +1) moltiplicata per il diaframma nominale impostato sulla ghiera dei diaframmi. Le macchine e gli obiettivi di ultima generazione ci fanno “vedere” sul display direttamente il diaframma equivalente quando mettiamo 1:1 come ingrandimento. Infatti su un AF-s nikon se andiamo a tutto ingrandimento non viene più visualizzato 2,8 ma 5,6.

La foto qui sotto la faccio aprire sul mio account Flickr (che avevo dimenticato di avere) in modo che possiate vederla più grande.

C’è da dire che i ben due Nikon 105 VR che ho provato (perchè dopo il primo, che era il mio, me ne sono fatto prestare un altro pensando che il mio avesse problemi), hanno dato risultati di bassa qualità rispetto alle altre due lenti. Entrambi i 105 VR che ho provato però erano molto usati, quindi ammetto che magari un’ottica nuova potrebbe portare risultati migliori di quelli che ho ottenuto in queste prove. Quindi per onestà lascio il 105 VR in una specie di standby perchè mi pare davvero un po’ basso di qualità.

Aggiungo qui di seguito altri scatti comparativi, ripresi sempre a 1:1 ad un diaframma equivalente di f/32, per estremizzare diffrazione ecc… il Nikon era impossibile da usare in questo senso, perchè era già messo male a diaframmi più aperti, quindi la comparazione è solo tra Laowa e Tamron.

Qui due scatti con il loro crop al 100% di un ragno Eresus kollari e di una lucertola ocellata giovane (Timon lepidus)che ho scattato a marzo usando come diaframma nominale (impostato sulla ghiera) f/16 e siccome ero attorno al 1,5x (però in crop dx in camera per completezza di informazione), il diaframma equivalente era ben sopra al f/32 equivalente, pertanto la diffrazione ovviamente è visibile. Sono comunque immagini che reputo abbastanza utilizzabili, anche se ovviamente un diaframma più aperto avrebbe giovato (ma volevo vedere cosa usciva).

In conclusione

Una lente davvero magistralmente costruita e pure più facile da usare di altre ottiche manuali Laowa che ho nello zaino.
Più leggera di 100 gr rispetto al 105 VR nikon e molto “rocciosa”. A me piace anche il fatto che non abbia lo stabilizzatore perchè risulta più snella, facile da impugnare e si mette ovunque nello zaino.

La qualità è pazzesca, sia per la possibilità di fare foto da infinito a 2:1 e la tenuta delle aberrazioni tra cui i vari fringing sullo sfondo ecc.. è assurda, anzi.

PRO

  • Lente con gruppi ottici dinamici, ma il tutto rimane racchiuso all’interno del barilotto esterno, senza avere estensioni in lunghezza durante l’uso
  • Possibilità di raggiungere il rapporto di riproduzione 2:1
  • leggerezza
  • versatilità
  • ottimo bokeh
  • qualità e nitidezza stellari
  • Incredibile mancanza di fringing nel bokeh e tenuta magistrale di aberrazioni cromatiche in genere.

CONTRO

  • Mancanza di AF (ma in macro lo uso scarsamente)
  • Mancanza di stabilizzazione (non che io ne senta così il bisogno, ma…)
  • Ghiera dei diaframmi un po’ troppo morbida, facilmente spostabile inavvertitamente

Alcuni lamentano anche la mancanza di un paraluce, ma la verità è che siccome la lente frontale, eccetto quando si è a 2:1, rientra all’interno del barilotto esterno, di solito non si sente alcuna necessità di avere un paraluce (io in quasi tutte le ottiche lo levo e lo lascio direttamente nella scatola originale, quindi non si può dire che sia il migliore amico dei paraluce).

Foto sul campo

Qui di seguito qualche immagine che ho scattato con quest’ottica, senza velleità di “recensione”, ma solo per farvi vedere cosa ci ho tirato fuori in questo periodo. Anzi, sono pure ridotte di dimensioni, con sharpen in esportazione ecc.. quindi è proprio per farvi vedere il “risultato finale” così come lo metterei in giro.